Ci sono in Italia 428 teatri chiusi. Alcuni (pochi) sono teatri grandi e importanti,
la loro chiusura ha fatto scandalo e molto frequentemente le cronache internazionali,
gli intellettuali e la classe politica si sono interrogati sulla loro riapertura.
Della maggior parte di essi, però, nessuno parla; un silenzio innaturale
abita da anni quelle sale che un tempo erano luoghi di cultura e di incontro, di
vita e di pensiero, e l'indifferenza dell'opinione pubblica e della comunità
è calata su tante storie che meritano tutte, invece, di essere raccontate
perché siano di monito per il futuro.
Vanno fatte però alcune precisazioni.
La prima. Potrebbero esserci dei teatri che, nonostante la cura, l'attenzione ed
il rigore con cui il lavoro è stato svolto, non sono stati censiti: la
distribuzione praticamente ubiquitaria sul territorio nazionale di teatri
piccoli e piccolissimi, anche nelle comunità più sparute d'Italia,
e il silenzio che ha avvolto tante trasformazioni e mutamenti di destinazione
d'uso di spazi che in origine erano teatrali, fa sì che qualcosa possa
essere sfuggito.
La seconda. In tantissimi dei casi censiti è tale la complessità
della sedimentazione degli interventi e degli accadimenti che si sono succeduti
nel tempo da rendere molto difficile la ricostruzione dei fatti ma anche dell'assetto
architettonico originale.
La terza. Questo censimento è chiuso al marzo del 2007, esso rappresenta
una fotografia della situazione a quella data. Tuttavia, vorremmo che fosse considerato
uno strumento per analizzare una situazione in continua evoluzione: alcuni teatri,
nel frattempo, sono stati riaperti e speriamo che altri non siano intanto chiusi.